Cambiare se stessi può cambiare gli altri

Più che una provocazione: cambiare se stessi può cambiare gli altri!

Quante volte capita che gli altri assumano un comportamento che ci infastidisce o ci lede in qualche modo.

Desideriamo in questi casi che l’altro modifichi il proprio atteggiamento. Lo vorremmo tanto. Capita però che l’altro non si accorga o sembri ignorare il nostro disagio.

Immagina un collega di lavoro, o un superiore. Pensi anche di aver cercato di fargli capire, con delicatezza, indirettamente il tuo disappunto, ma lui sembra indifferente.

  • Sei sicuro di aver comunicato in maniera chiara il tuo bisogno?
  • Hai espresso il tuo stato d’animo?
  • Hai cercato di far comprendere l’importanza della cosa da parte tua?

Ti pongo queste domande perché non è insolito desiderare che gli altri cambino, ma non riuscire a produrre un solo micro cambiamento in noi stessi.

Posto che sono convinto che gli altri non si cambiano solamente perché lo voglio io, credo però più probabile che si possa produrre un cambiamento nell’altro se cambiamo qualcosa in me stesso. In altre parole, cambiare noi stessi può cambiare gli altri.

In quali direzioni possiamo agire:

  • Nella consapevolezza circa il nostro valore e il diritto ad esprimere se stessi.
  • Nel modificare la prospettiva che ci fa temere un conflitto mondiale se manifesteremo le nostre richieste.
  • Nel migliorare il modo con cui ci esprimiamo verbalmente (con le parole), ma anche non verbalmente (con lo sguardo, la postura, ad esempio).
In che modo Cambiare se stessi può cambiare gli altri
Piccolo Aneddoto

Desidero a questo punto condividere un una piccola-immensa conquista che mi ha riferito una ragazza durante un colloquio. (A mio avviso l’aneddoto può essere applicato a qualsiasi tipo di relazione, anche lavorativa).

Io: Ciao, come è andata la settimana.

Lei: Molto bene. Pensa, è successa una cosa bella, ma che neanche io mi spiego bene.

Io: Cioè?

Lei: Sai che ti dicevo che mia mamma continua a stressarmi con la scuola, mi mette ansia: “Sei sicura di aver studiato abbastanza, ecc.”. Ti ricordi che la settimana scorsa avevo per la seconda volta l’esame di teoria del motorino? Ovviamente ero preoccupata e non volevo essere bocciata un’altra volta. Ecco, mia mamma ha cominciato come al solito “Ma sei sicura che ce la farai stavolta… Mi sembra di vederti troppo tranquilla… Non è meglio se lo fai più avanti..”

Allora io -mi sono ricordata anche quello che mi avevi detto tu sul non vederla solo come mia madre – l’ho guardata bene negli occhi e stavolta non sono rimasta lì in silenzio a subire il suo sfogo, ma non l’ho neanche aggredita. Ho aspettato che finisse e le ho detto: “Senti mamma, io lo so che dici queste cose per me, ma non mi fanno bene. Mi fanno agitare e io sono già preoccupata e invece ho bisogno di rimanere calma. Ho studiato di più stavolta e sono sicura che ce la posso fare. Perciò tu puoi dire quello che vuoi, ma io ci voglio provare”. Ammetto che ero un po’ agitata nel dirle queste cose dentro di me.

Io: Caspita, hai avuto le… sei stata determinata! E come è andata a finire?

Lei: Beh, lei se n’è andata, lì per lì. È tornata dopo un quarto d’ora e… mi ha chiesto scusa. Figurati, non me l’aspettavo proprio!

Io: Sì, bisogna darle merito di questo, non credi?

Lei: Infatti. E poi ha aggiunto che le dispiace, che è colpa della sua ansia, che teme di vedermi soffrire. Ma si è resa conto che sbagliava a fare così e mi ha detto crede in me.

Io: Caspita. Complimenti a tutte e due! Non capita tutti i giorni un confronto del genere. Quindi potremmo dire che cambiando te stessa, il tuo atteggiamento, hai modificato il vostro consueto “copione” , permettendo a tua madre di cambiare a sua volta.

Lei: Già.

Io: Fico! Perciò, tu, rimanendo in ascolto, sufficientemente calma, non ti sei fatta condizionare dalla sua ansia come al solito. E così, le hai dato modo di mettersi in contatto con se stessa, con le proprie emozioni, e scoprire che era la sua ansia a parlare.


Spesso vorremmo che gli altri cambiassero. Talvolta, se il cambiamento parte da noi, non soltanto viviamo meglio determinate situazioni, ma può capitare persino il più auspicabile degli epiloghi, ovvero che l’altra persona sia indotta a modificare il proprio comportamento.

Rilfessione stimolo:

Pensa a una relazione difficile, spinosa, che ti fa crucciare

  • Come potresti cambiare in qualche modo il tuo approccio? (Lo so, mi dirai che le hai già provate tutte. Ti rispondo che è fisicamente impossibile. Sono convinto che la tua sensazione/convinzione sia reale, ma non puoi aver materialmente sperimentato tutto. Prova, se lo desideri, a pensare a qualcosa di diverso, mai tentato sino ad oggi, sul tuo approccio, modo di pensare. Se poi non ti esce nulla dal cilindro, sarò felice di offrirti qualche stimolo.
  • Concentrati su te stesso, sui tuoi pensieri, sul tuo stato d’animo, più che sull’altra persona.

Buona sperimentazione😊

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